La settimana scorsa l’Italia ha notificato al RASFF un caso di avvelenamento da istamina causato dall’ingestione di tonno contaminato da questa molecola. L’istamina si forma naturalmente dalla degradazione delle proteine se il pesce non viene opportunamente refrigerato prima di essere cotto o processato. I processi di congelamento, cottura ed inscatolamento non distruggono l’istamina se presente.
Lo sgombro, il tonno e le sardine sono i pesci in cui si ritrovano normalmente i livelli più alti di istamina. I sintomi dell’avvelenamento iniziano un’ora dopo l’ingestione ed includono bruciore delle mucose di bocca e gola, rash, emicrania e diarrea. Oltre all’Italia, anche Francia, Danimarca, Spagna, Croazia e Polonia hanno segnalato numerosi casi simili negli ultimi mesi tanto che DG-SANTE ha richiesto all’EFSA di procedere con un indagine per chiarire le ragioni di questo incremento.
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